Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Clinica si svolge presso la sede di Trieste e offre una formazione avanzata nelle tecnologie biomediche, combinando lezioni, laboratori e collaborazioni con ospedali, aziende sanitarie e industrie. Particolare attenzione è rivolta alla strumentazione biomedicale, all'analisi dei segnali biomedici e all'informatica medica. Erede della storica Scuola di Specializzazione in Ingegneria Clinica, il corso si distingue per solide partnership nazionali e internazionali che garantiscono tirocini e tesi di alto livello. Accanto al percorso professionalizzante, progettato per formare esperti nella gestione delle tecnologie sanitarie, è disponibile un percorso più generalista, dedicato a chi desidera approfondire tematiche avanzate della bioingegneria con, a scelta, un focus su intelligenza artificiale nelle discipline biomediche e biologia molecolare oppure biomeccanica e biomateriali.
Conoscenza e comprensione.
Area di Base
Durante il I anno lo studente di entrambi i percorsi acquisirà conoscenze di base dell'ingegneria biomedica a partire dai metodi di elaborazione di segnali ed immagini biomedicali, all'informatica medica e alla progettazione di strumentazione biomedica. Al II anno, l'area dell'Ingegneria clinica vedrà tutta una serie di corsi che caratterizzano la figura professionale dell'ingegnere clinico. Per l'area dell'ingegneria biomedica, le conoscenze di base si completeranno con un distinguo tra l'area "informazione" e l'area "industriale". Le lezioni frontali (ad esclusione delle attività di laboratorio) saranno erogate in modalità e-learning fruibili in tempo reale (con possibilità quindi di interagire a distanza con il docente) o visionando successivamente la registrazione.
Area Professionalizzante
L'area professionalizzante si articola in due principali ambiti: uno "clinico", focalizzato sulle competenze necessarie per esercitare la professione di Ingegnere Clinico nelle strutture sanitarie e nelle aziende di servizi, e uno "biomedico", indirizzato a fornire competenze nei settori dell'ingegneria tissutale, delle protesi, della biologia molecolare, nonché dell'analisi dei segnali e delle immagini biomedicali, anche mediante l'uso dell'intelligenza artificiale, e della progettazione di dispositivi medici innovativi.
Nel curriculum clinico, particolare attenzione sarà dedicata agli aspetti gestionali del settore, con insegnamenti dedicati ai sistemi informativi ospedalieri e soluzioni e-health, nonché sulla gestione dei servizi di ingegneria clinica e del rischio in ambito ospedaliero. Nel curriculum biomedico, gli studenti avranno la possibilità di scegliere tra due percorsi: uno "informazione" e uno "industriale". Il percorso "informazione" si concentrerà sull'analisi avanzate dei segnali e delle immagini, integrando conoscenze di biologia molecolare con discipline come genetica e bioinformatica. Parallelamente, il percorso industriale si focalizzerà su biomateriali e biomeccanica, con particolare riferimento a protesi e dispositivi biomeccanici, e comprenderà insegnamenti provenienti dall'ingegneria dei materiali e dall'ingegneria industriale.
La trasversalità degli insegnamenti è ulteriormente evidenziata dal fatto che molti corsi provengono da aree disciplinari diverse da quelle strettamente biomediche. Le lezioni teoriche saranno integrate da seminari, incontri con le aziende produttrici, esercitazioni pratiche e tirocini professionali.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione.
Area di Base
Tramite attività pratiche e di laboratorio, allo studente verranno forniti gli strumenti per applicare le conoscenza conseguite nelle attività di base.
Area Professionalizzante
Le conoscenze acquisite in quest'area, supportate da laboratori tematici e visite guidate, permetteranno allo studente di affrontare con competenza le specifiche situazioni professionali per le quali ciascun curriculum lo ha preparato. Le competenze sviluppate nell'ambito dell'ingegneria clinica consentiranno allo studente di progettare e valutare apparecchiature biomedicali, anche innovative, di gestire servizi di ingegneria clinica, di affrontare la gestione del rischio e di interagire efficacemente con i responsabili dei servizi informativi sanitari, utilizzando il linguaggio tecnico appropriato. D'altra parte, le competenze acquisite nell'ambito dell'ingegneria biomedica permetteranno allo studente di affrontare e risolvere problematiche di ricerca e sviluppo legate all'analisi avanzata di segnali e immagini biomedicali, alla biologia molecolare, e alla progettazione e valutazione di protesi biomeccaniche, fornendo anche le basi per sostenere con argomentazioni solide le proprie posizioni nei vari contesti operativi.
Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati.
Ingegnere clinico/biomedico (professione dell'Ingegnere Biomedico settore Ingegneria dell'Informazione)
Il laureato magistrale in Ingegneria Clinica eserciterà prevalentemente la propria professione in contesti in cui è richiesta una preparazione specifica nell'ambito delle tecnologie biomediche e della gestione dei dispositivi clinici. Tra i principali sbocchi occupazionali si annoverano le strutture sanitarie pubbliche e private, come ospedali e cliniche, dove potrà occuparsi della gestione tecnologica, della manutenzione, della valutazione e dell'adeguamento della strumentazione biomedicale e dei sistemi info-telematici clinico-assistenziali. Un ulteriore ambito di inserimento è rappresentato dalle aziende produttrici di dispositivi biomedicali e protesi, nonché dalle società di servizi specializzate in tecnologie sanitarie, dove il laureato potrà contribuire alla progettazione, sviluppo, validazione e commercializzazione di soluzioni biomediche hi-tech e biomeccaniche. Può inoltre operare in enti di ricerca pubblici e privati, sia nel campo della ricerca applicata, finalizzata all'innovazione tecnologica in ambito biomedicale, sia nello sviluppo di nuove metodologie per l'analisi di segnali e immagini biomediche. Infine, lo sbocco nella libera professione è previsto per attività di consulenza specializzata nell'ambito della gestione tecnologica sanitaria, della progettazione di soluzioni biomedicali personalizzate e dell'implementazione di sistemi di supporto clinico e assistenziale.
Competenze associate alla funzione.
Ingegnere clinico/biomedico (professione dell'Ingegnere Biomedico settore Ingegneria dell'Informazione)
Il laureato magistrale in Ingegneria Clinica possiede conoscenze, abilità e competenze che gli permettono di affrontare e risolvere problematiche mediche e biologiche attraverso l'applicazione di metodologie e tecnologie proprie dell'ingegneria biomedica. È in grado di descrivere e analizzare in modo analitico sistemi e segnali medico-biologici, padroneggiando le basi teoriche e pratiche per lo studio dei segnali biomedicali e dei loro parametri caratteristici. Dispone inoltre delle competenze necessarie per progettare, valutare e gestire dispositivi biomedicali e biomateriali destinati alla diagnosi, alla terapia, alla sostituzione di organi e alla riabilitazione, garantendone un impiego sicuro, efficace ed economicamente sostenibile. Il laureato è in grado di integrare conoscenze ingegneristiche e cliniche per supportare lo sviluppo e la gestione di strumentazione biomedica complessa, operando efficacemente anche in contesti multidisciplinari. Completano il profilo professionale la conoscenza dell'organizzazione e della gestione delle strutture sanitarie e ospedaliere, dei sistemi informativi clinici e sanitari in uso e dei relativi principi etici e normativi. Grazie a tali competenze, il laureato magistrale è in grado di collaborare con personale medico e tecnico, contribuendo alla gestione tecnologica dei processi assistenziali e promuovendo soluzioni innovative e sostenibili per il miglioramento della qualità dei servizi sanitari.
Funzione in contesto di lavoro.
Ingegnere clinico/biomedico (professione dell'Ingegnere Biomedico settore Ingegneria dell'Informazione)
Il laureato magistrale in Ingegneria Clinica è in grado di progettare e gestire servizi di Ingegneria Clinica, sia all'interno di strutture ospedaliere e sanitarie sia presso società di servizi del settore. È inoltre capace di sviluppare sistemi di tecnologie biomediche, anche distribuiti e interconnessi, su scala locale e geografica. Possiede le competenze per coordinare efficacemente il lavoro di ingegneri clinici e personale tecnico all'interno di Unità di Ingegneria Clinica o Dipartimenti di Tecnologie. Le sue attività comprendono la gestione, la valutazione, l'installazione, la manutenzione e l'adeguamento di strumentazione e attrezzature biomedicali e info-telematiche clinico-assistenziali, utilizzate nei servizi socio-sanitari, sia negli ospedali che nelle strutture distribuite per la cura e l'assistenza domiciliare. Si occupa inoltre di garantire un utilizzo sicuro, appropriato ed economicamente sostenibile di tali tecnologie, collaborando con gli operatori sanitari nell'applicazione di metodologie ingegneristiche per risolvere problematiche cliniche e gestionali. Il laureato magistrale in Ingegneria Clinica che sceglie il percorso "biomedico" è in grado di operare in contesti che richiedono la progettazione e lo sviluppo di dispositivi e soluzioni biomediche hi-tech. Inoltre, possiede le competenze per progettare e sviluppare soluzioni biomeccaniche, come protesi e dispositivi simili, utilizzando biomateriali adeguati.
Caratteristiche della prova finale.
Il corso di laurea magistrale in Ingegneria Clinica si concluderà con la preparazione e discussione di un elaborato di tesi, che potrà avere carattere compilativo, progettuale o sperimentale. La tesi potrà essere svolta, eventualmente, in collaborazione con aziende, enti di ricerca o strutture pubbliche convenzionate, sotto la guida di un relatore. Il laureando dovrà dimostrare padronanza dei temi trattati, capacità di operare in modo autonomo, attitudine alla sintesi e abilità nella comunicazione.